giovedì 14 febbraio 2008

La casa del demone

Autore: Mauro Saracino
Casa editrice: Asengard

Un uomo che pare non abbia nulla da perdere e un misterioso cliente che gli propone una cifra da capogiro solo per entrare in una casa.
Sembra davvero un compito semplice e invece...
La casa non è una semplice costruzione fatta di cemento e mattoni.
E' qualcosa di vivo... e sa difendersi dagli intrusi.
Mi è piaciuta molto l'atmosfera surreale da incubo e se devo essere onesta qualche immagine mi ha turbato il sonno (si chiede questo a un horror no?). Mi ha ricordato in qualche caso alcuni libri di King dove la realtà si fonde con l'incubo e non vi è più una netta separazione. Oliver è un bel personaggio e toglie un po' di angoscia al romanzo con il suo modo di fare pratico e determinato. Fa sorridere il suo rapporto di amicizia con "animalus" Holmes e il modo di affrontare le prove a cui è costretto. Un buon romanzo, ben costruito. L’unica pecca? Finisce troppo in fretta. Da l'idea di un seguito anche se il finale esiste e non è come ci si aspetta.

http://www.myspace.com/beggars_crown

2 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Caspita!
Lo stavo sfogliando proprio l'altro ieri in libreria. Poi non l'ho preso perché ho già una lista di titoli da leggere che è lunga come... vabbé!

Veronica ha detto...

Premettendo che di solito sono molto critica.. Devo dire che questo libro si distingue fra tutti quanti che, una volta letti, lasciano il senso di “deja vu”. E la cosa più originale è LO STILE.
Ha i personaggi da horror, e il suspense da thriller – ma senza l’aria rispettivamente pesante/malaticcia e psicotica, tipica di quei generi.
Il genere più vicino credo sia l’UMORISMO NERO, e il termine più giusto (anche se riduttivo) – CATIVELLO.
In pratica è bilanciato su una lama del rasoio, evitando lo stato febbrile della paura, il trash sanguinario, i sapori fiabeschi, il pathos eroico o diabolico.
Una sottile ironia impregna e sdrammatizza il tutto – ma senza sfociare in una farza.
E’ anche scritto veramente bene, con molta intelligenza (che non si dimostra solo parlando di cose serie!), una fantasia abbondante, ed un senso di umorismo FORMIDABILE (che ha fatto fare qualche figuraccia in pubblico alla sottoscritta :)).
Anche i personaggi sono molto vivi. E fra loro uno in particolare, di nome Irvene – un classico TRICKSTER – una forza né buona né cattiva, intenta solo a divertirsi!
Ed in fondo il romanzo è così! Non predice né il bene né il male. E come Irvene alla fine fa del bene, un bene allo spirito e alla mente!
L’unica pecca… Per i 99% del libro vediamo tutto attraverso gli occhi del protagonista. Poi negli ultimi capitoli ad un tratto veniamo a conoscere anche i pensieri di qualcun altro. Lì per lì stona. Ma forse era voluto…