martedì 14 luglio 2009

Pietra di Kristle Reed

Pietra
Kristle Reed


Dopo aver letto Aphelion mi sono resa conto della bravura di questa scrittrice e ho voluto leggere anche Pietra.
Mi ha di nuovo stupita.
Non solo è scritto in modo davvero superbo, ma ha esattamente quello che cerco in un romanzo: il legame che si crea tra lettore e protagonisti.
Non puoi dimenticare i suoi personaggi; ti entrano dentro, sussulti, gioisci, tremi con loro.
La trama non è affatto scontata a differenza di molti romanzi horror che ci si trova a leggere e c’è sempre quel filo che li lega indissolubilmente alla realtà. Complimenti anche per i riferimenti alle leggende, per la cura con la quale sceglie i particolari, per lo studio serio e profondo di vari concetti.
I luoghi descritti sono pazzescamente vividi. Conosco i luoghi citati e li ho rivisti con gli occhi della mente in maniera netta e precisa.
La storia narrata ti aggredisce quando meno te lo aspetti. Ti colpisce là dove sei più vulnerabile.
E’ un romanzo forte che non ammette di essere letto da chi è troppo sensibile. Io personalmente non ho mai trovato un libro che mi colpisse lo stomaco così ferocemente e non perché vi siano descritte scene di sangue… questo non mi avrebbe impressionata.
Forse l’essere madre ha giocato un ruolo fondamentale nel modo in cui mi ha turbata. Due incubi li ho avuti e voglio sottolineare che l’unica immagine che mi abbia mai fatto venire gli incubi è quella dell’esorcista in cui la ragazzina gira la testa al contrario.
Ma veniamo alla trama: due fratelli gemelli che vivono in una terra lontana dalle origini dei genitori. Sono stati portati via per essere salvati oppure è solo una delle tante famiglie emigrate?
Un legame forte e magico che li porterà là dove tutto ha avuto inizio; in un paese che sembra non volerli. In un luogo dove gli abitanti fanno “cose”.
Ma cosa?
Lascio a voi la voglia di scoprirlo.

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