venerdì 19 giugno 2009

Aphelion di Kristle Reed

Aphelion
Di Kristle Reed



Ragazzi qui ci troviamo di fronte a una scrittrice di livello decisamente superiore. L’avevo capito già dalle primissime pagine, ma ora che ho terminato questo romanzo ho una sola certezza: voglio leggere gli altri suoi lavori.
Non è la solita storia di vampiri che in fondo sappiamo già dove vuole andare a parare. E’ una storia che ci tiene incollati alle pagine proprio come un vampiro starebbe incollato al collo della propria vittima.
Abbiamo bisogno di sapere, di andare avanti, di divorare pagina dopo pagina.
Il romanzo si snoda nelle strade di una vecchia Manhattan dove convivono il lusso sfrenato e la più devastante povertà degli immigrati.
Splendidamente descritti i luoghi dove sembra di aggirarsi mentre le pagine scorrono sotto le dita. Incredibilmente attente le ricerche fatte per dare un’esposizione tanto precisa quanto interessante anche a livello storico e di curiosità.
La Reed ha una capacità descrittiva fuori dal comune, che riesce a imprimerci nella memoria delle immagini forti e delicate senza distinzione pur non diventando mai prolissa o noiosa.
I vampiri di questo romanzo non sono gli stereotipi che siamo abituati a “incontrare”; sono molto di più. Hanno storie da raccontare e non solo azioni da compiere.
Fino a questo momento non avevo trovato libri sui vampiri che mi avessero entusiasmato.
Ho letto la Rice (la saga delle streghe e meravigliosa, ma i vampiri…) e non mi ha fatto impazzire. Troppo lenta per i miei gusti. Ho letto la Hamilton e dopo il secondo ho capito che la fantasia era un tantino esaurita. Inoltre trovo che questi romanzi vengano “gonfiati” a dismisura di pagine praticamente inutili al fine della storia. Non succede questo in Aphelion che non “perde tempo”; non ha pagine di stasi o che non lasciano qualcosa di importante al lettore.
Nessuno mi è piaciuto tanto quanto Aphelion e non solo per la storia in sé che denota una buona dose di fantasia, ma anche per tutto il lavoro di “realtà storica” che fa da cornice.
Mi piacciono i romanzi che hanno realtà e fantasia mescolate insieme così bene da rendere persino difficile capire dove finisce una e dove inizia l’altra.
Io credo di non esagerare se vi dico che Kristle Reed arriverà in alto… molto in alto. Troppo in gamba per rimanere inascoltata.
Ed ecco che Aphelion diventa il mio romanzo preferito del 2009.

mercoledì 10 giugno 2009

Arisa

E' strana forte... ma a me piace tanto!
Di sicuro non è una che ha puntato sul proprio aspetto per sfondare e finalmente qualcuno che non parla di amori finiti, suicidi annunciati, depressione, morte, solitudine ecc.
Finalmente qualcuno che canta, con una voce splendida, delle belle favole. Che canta i buoni sentimenti, l'allegria, la vita e l'amore.
Finalmente qualcuno che non si nasconde dietro la figura della bella dannata che ha qualcosa di triste e brutto da celare al mondo intero.
In una sua canzone dice: mi piace il Natale, la domenica e il mare.
Già... questo mi ha fatto riflettere su quante siano ormai le persone che dicono di detestare il Natale...
Siamo in un periodo sbagliato per parlare del Natale però... però una volta se volevi essere controcorrente potevi dire che lo detestavi. Ora per esserlo devi dire che lo ami.
Io lo amo e non lo dico per essere contro corrente.
Lo dico perchè fondamentalmente mi piacciono i buoni sentimenti, mi piace la famiglia riunita, mi piaciono i colori, mi piace rintanarmi in casa al calduccio e impacchettare i regali.

Dimentichiamo il Natale ora e pensiamo al mare che sta arrivando l'estate!

Telefilm... che orrore...

Io mi domando: ma quante volte, nell'arco di un anno, danno i telefilm di Bud Spencer e Terence Hill?
Già erano ridicoli quando erano delle novità!
Non c'è una sola settimana in cui non ci sia in programmazione almeno uno di questi obrobri.
Ma chi li guarda?
Non posso credere che ci sia qualcuno che li guarda davvero!
Perchè invece di propinare certe schifezze non ripescano vecchi film che la gente guarderebbe con piacere?
Ad esempio?
Bè... i vecchi film con Marilyn Monroe, quelli con Alberto Sordi, Totò e tanti altri!
Non c'è che l'imbarazzo della scelta!
Basta con sti film scemi!
Mi spiace per i due attori che sicuramente sono ottime persone e che probabilmente sono rimasti aggrappati ai ruoli pensati per questi film... ma che diavolo... non se ne può più!

martedì 9 giugno 2009

Concorso per i lettori!!!

Chiunque voglia scrivere una recensione sul mio libro può farlo anche per partecipare al concorso del club dei lettori. In palio UNA FOTOCAMERA, UNA VIDEOCAMERA, UN CELLULARE, UN TV LCD PORTATILE, o ancora UN PC NETBOOK...
Per maggiori info: http://blog.libero.it/clubdeilettori09/

Bella iniziativa no?

giovedì 4 giugno 2009

Il tesoro della città eterna - Valentina Capaldi

Il tesoro della città eterna
Di Valentina Capaldi


Ho letto questo romanzo con piacere.
Un bel giallo l’eredità mai ereditata dalla giovane Anna.
La cosa che mi è piaciuta di più di questo romanzo è la caratterizzazione dei personaggi che ti fa affezionare al problematico/simpatico Kay, alla ingenua Anna, al sensibile e innamorato Stefano. Fa venir voglia di seguire nuove avventure, di ritrovarli in un nuovo romanzo.
Oreste Mosca ricorda moltissimo una via di mezzo tra un noto talent scout e Jabba The Hutt invece.
La narrazione è semplice e lineare; mai appesantita o noiosa, anche se non manca qualche colpo di scena ben architettato.
Mi piace affezionarmi ai personaggi di un romanzo che ho letto. Al contrario, quando questo non accade, mi rimane un senso di vuoto, insoddisfazione e amarezza.
Affezionarsi lascia quel senso di appagamento che io di solito cerco in un libro e quella voglia di “rivederli” come se fossero dei vecchi amici.
Il romanzo d’esordio di Valentina lascia ben sperare e sono sicura che chi lo leggerà scoprirà una brava scrittrice che ha ancora molto da dare e da dire e che col tempo si ritaglierà uno spazio di tutto rispetto.
Ciò che mi soddisfa alla fine di una lettura, al di là della storia in sé, è anche valutare quel che mi ha insegnato; può essere un concetto, una parola, un nome.
Un esempio?
Bè, per esempio ho imparato che Seychelles si può dire anche Seicelle!
Ma questo è solo un piccolo spunto!
Complimenti quindi a Valentina Capaldi che spero stia seriamente pensando a un seguito.

martedì 2 giugno 2009

I giorni dell'abbandono...

L'altra sera ho voluto farmi del male e così ho guardato questo film italiano...
Mi domando: perchè i film italiani o sono demenziali o sono deprimenti?
Perchè solo se viene avvelenato il cane, abbandonata la moglie ecc un film italiano viene considerato serio e quindi prodotto?
Ragazzi... ma che palle!
Complimenti agli attori che sono bravissimi... ma porca miseria... sono sempre le solite storie che alla fine ti lasciano quel senso di tristezza e amarezza che ti fa passare la voglia di guardarne un altro.
E' un po' anche il problema di tanti libri italiani. Se non sono storie "vere" che mettono angoscia a chi li legge non fanno strada.
Non sarebbe forse il caso di lasciar andare un tantino la fantasia e produrre film che ti facciano passare qualche ora di svago senza farti venire l'ulcera?

Ieri sera invece ho rivisto le prime parti del film della Litizzetto.
Premesso che a me lei piace un sacco; quanto è vero che le donne se possono ti terrorizzano con le loro esperienze!!!
Mi riferisco alla donna incinta che rabbrividisce davanti al racconto del parto della collega!

E con questo mi viene in mente un'altra cosa che già volevo scrivere sabato...
Sincerità o cattiveria?

Perchè le donne si nascondono dietro la parola "sincerità" per dire ogni genere di cattiveria?
Mi fa arrabbiare perchè io in genere sto molto attenta a ciò che dico... cerco sempre di mettermi nei panni di chi mi sta ascoltando e penso: questo lo devo dire in questo modo perchè se no rischio che ci rimanga male...
Perchè non fanno tutte lo stesso ragionamento?

Erzsèbet Bàthory su Horror Magazine!!!

http://www.horrormagazine.it/notizie/4166/l-horror-della-zerounoundici-edizioni/