martedì 6 ottobre 2009

Nostalgia del tempo da perdere

Avete mai nostalgia dei tempi in cui internet era fantascienza, al posto dei cellulari avevamo dietro le schede telefoniche per le cabine o ancora meglio i gettoni?
I tempi in cui era tutto più lento, più a misura d'uomo?
Io sì, spesso.
Ricordo la ricerca di un cabina per una telefonata urgente, le lettere chilometriche scritte agli amici, le incursioni in biblioteca per sapere qualcosa.
IO ho cominciato a lavorare che già esisteva tutta una rete che rendeva tutto "più facile" (dipende dai punti di vista dal momento che i programmi spesso fanno girare le scatole più di quanto aiutino)e veloce, ma immagino a come doveva essere prima.
Quando il cliente arrivava da te e sapeva che per fare una certa pratica ci sarebbe voluto del tempo.
Ora tutti vogliono tutto per ieri.
Tu hai quattro o cinque programmi online aperti per poterlo accontentare e salti da uno all'altro cercando di farlo il più velocemente possibile perchè nessuno ha tempo da perdere...
Se non rispondi subito a un sms ti senti un maleducato.
Se non controlli la mail per qualche giorno ci trovi decine di messaggi "urgenti".
Ecco... a volte ci vorrebbe un po' più di tempo da perdere.

4 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Non credo sia colpa delle tecnologie. Nel mio lavoro (17 anni nella stessa ditta), le urgenze erano definite "per ieri" anche ai tempi del fax.

La differenza, a mia opinione, stava nella migliore organizzazione. Sapendo che ogni cosa richiedeva tempo, tutto veniva calcolato a priori. Oggi, che i computer aiutano a compiere certe operazioni molto più rapidamente, per risparmiare ancora più tempo, non si pianifica più il lavoro e... ecco che tutti quanti frulliamo come trottole!! :-/

Simona ha detto...

In quel che dici c'è di sicuro del vero!!!
Al di là del laovro però non ti mancano mai i tempi in cui se eri fuori casa nessuno poteva raggiungerti?
Oh come sono nostalgica in questo periodo!!!!

Daniele Trucchia ha detto...

Cara Simona, la parola chiave del problema l'hai già detta tu. Oggi più niente inizia a essere "a misura d'uomo" (o di donna). E quello che è peggio è che l'accelerazione non si ferma. Se prima dovevi per lo meno stare in ufficio o a casa per avere internet, adesso sul cellulare ti arrivano i messaggi di facebbok. Tutto questo correre all'impazzata non può che portare all'ineluttabile autodistruzione, sia nel lavoro che nel tempo "libero", tra virgolette perché secondo me uno che scrive messaggi di facebook sul cellulare è più schiavo di uno che lavora.
Com'era romantico quando cervavi una persona e dovevi aspettare l'ora di cena per trovarlo a casa, oppure il compagno di classe nella cui casa rispondeva la madre e poi te lo passava... altri tempi davvero. E ho solo trent'anni alle spalle. Ma cosa penseranno gli ottuagenari che hanno visto la guerra, la ripresa e la decandenza? Mah...

Simona ha detto...

Esatto... è proprio questo che intendo.
Sì, era bello telefonare a casa dell'amico e scambiare due parole con la madre... era bello aspettare di vedersi nel pomeriggio dopo la scuola per raccontarsi le novità... era bello non sapere cosa fosse un cellulare ecc...
E hai ragione... abbiamo solo una trentina d'anni alle spalle...