domenica 23 marzo 2008

Furibonda

Sono davvero arrabbiata...
Sono già tre le persone che hanno ordinato La sesta era direttamente alla casa editrice e dopo un mese (dico... 1 mese) non hanno ancora ricevuto nulla.
Un altro l'ha ordinato in libreria... da più di un mese...
Martedì telefonerò di nuovo per lamentarmi... per la seconda volta.

Male, molto male.
Non sono affatto soddisfatta di questo modo di operare del Filo.

6 commenti:

M.P. ha detto...

Io ho ordinato il libro di Glauco a fine ottobre in una libreria di Pavia. Sto ancora aspettando...
Max P.

Simona ha detto...

Ma è da non credere...
E' proprio vero che non vale la pena di pubblicare così!
Per ora non sono affatto contenta del loro operato.

Glauco Silvestri ha detto...

@Max:
Beh... spero che quello che ti ho spedito personalmente ti sia arrivato (non ricordo più se mi avevi già avvisato).

@Simona:
Non so che dire. Io, l'unico problema l'ho avuto con Max. Tutti gli altri hanno avuto il libro in 5/7gg... Boh!

Francesco Cagno ha detto...

Ciao a tutti, mi inserisco in questa discussione per portare la mia esperienza come esordiente.
Intervengo soprattutto perche' comprendo perfettamente la soddisfazione che si prova nel vedersi tra le mani il volume fresco di stampa, e la delusione che prende se si va in una libreria e non lo si trova esposto.

Il mio romanzo, pubblicato a meta' dello scorso novembre, sotto Natale occupava un'intera vetrina delle librerie Feltrinelli e Mondadori in tutta Italia e per un breve periodo e' stato al terzo posto in classifica dopo Benni e Camilleri. Ha avuto una prima tiratura di oltre sedicimila copie: non male per un esordiente sconosciuto. Ce l'avevano persino alla COOP, e dovunque e' stato messo in vendita non c'e' stato nessun reso.
A novembre dovrebbe uscire il seguito.
Una bella soddisfazione per uno che fa tutt'altro mestiere e che non aveva alcuna entratura nel mondo editoriale.

Non dovrei lamentarmi, giusto? Infatti non lo faccio, per carità.
Eppure adesso, quando capito in una libreria e chiedo del mio romanzo e mi dicono che l'hanno finito ma che se lo voglio si puo' ordinare, ci rimango male.
Figurarsi se non ce lo avessi mai trovato...

Pero' l'editoria vera funziona oosi': campa se riesce a vendere in libreria quello che si stampa. Non se un aspirante autore riesce a convincere tutti i suoi amici, parenti e conoscenti a comprarsi la loro opera. O si sbatte come un pazzo in prima persona tra internet e librerie.
Gli editori che propongono contratti come quelli descritti puntano in generale soprattutto su questo: il costo della stampa di un migliaio di volumi (ammesso che siano davvero 1000) da rilegare "on demand" non e' esorbitante e la formula delle "prime cinquecento copie a percentuale nulla" si basa sopratutto su quello che l'autore riesce a portare di suo in termini di vendite.

Gli editori veri pubblicano solo quei libri che pensano si possano vendere. E ne stampano in una quantita' sufficiente a coprire tutti gli investimenti.
Altrimenti non pubblicano.
C'e' una logica spietata in questo, non esente da eccezioni per i soliti amici degli amici, ma state sicuri che se non siete "inseriti" e il vostro libro non si ripaga ampiamente da solo in libreria, un editore vero non
lo prendera'in considerazione.

Riguardo ai tempi, anche con la mia casa editrice sono stati abbastanza lunghi. Circa un anno dalla firma del contratto alla pubblicazione, ma in nessun momento mi e' stato lasciato intendere che con un mio contributo le cose avrebbero potuto velocizzarsi. Le case editrici vere hanno un piano preciso di uscite e non sono
certo i mille euro di un autore a spostarle.

Non ho mai avuto contatti con la casa editrice di cui si parla in questo blog. In realta', alla fiera della piccola e media editoria di Roma ho scoperto che esistono tantissime case editrici che non conoscevo affatto, e il motivo è che in gran parte non sono distribuite in libreria, a meno di non ordinare i loro libri.

Ovviamente se sei un esordiente pressoché sconosciuto, è molto molto difficile che qualcuno vada in negozio e ordini il libro in questione. A meno che non conosca personalmente l'autore...

Senza saperlo io ho evitato questo tipo di trappole. Nel propormi, ho puntato sui grandi editori, ma mi sono rivolto anche a tutti quelli piccoli CHE TROVAVO IN LIBRERIA. Per questo molti non li conosco.
Non l'ho fatto apposta, me nel selezionare in questo modo gli editori devo averne evitati parecchi che probabilmente mi avrebbero proposto le condizioni descritte da altre persone in questo blog.

In ogni caso, prima di spedire inutilmente il manoscritto chiamavo per sapere se accettavano esordienti. E, visto che da internet so che questo ambiente e' pieno di banditi, nel caso di piccole case editrici chiedevo esplicitamente se pubblicavano a pagamento.

Spero che il mio contributo possa servire per aiutare aspiranti autori a concentrare le loro energie nelle giuste direzioni, e ad evitare un certo tipo di delusione.

Grazie della vostra attenzione.

Francesco Cagno

Simona ha detto...

Prima di tutto ti faccio i miei complimenti Francesco.
Non è da tutti poter raccontare una simile esperienza.
Oggi telefonerò per l'ennesima volta alla casa editrice, ma la cosa mi scoccia parecchio.
Non dovrei certo essere io a ricordar loro che devono ancora spedire dei libri a destra e a manca.
E' tutto vero quello che dici. La presenza nelle librerie è importante e non credo che ripeterò mai l'esperienza che ho fatto con il Filo... a meno che le cose non migliorino nettamente... e ne dubito.

Simona ha detto...

Mi ha chiamata ieri Giorgia.
Si è scusata per i disguidi e provvederà al più presto a risolvere i problemi.
E' stata molto cordiale.
Mi ha parlato delle fiera di Torino e di quella di Imperia e della loro intenzione di portare il mio romanzo ad entrambe.
Ora spero solo che tutte queste parole trovino riscontro nella realtà.