sabato 6 febbraio 2010

Recensione o non recensione?

This is the question...

Cerco sempre di recensire i libri che leggo perchè mi piace dare una mia opinione e finora ho sempre cercato di farlo anche per tutti quei libri di scrittori emergenti che conosco.
Alle volte non è facile perchè capita di leggere qualcosa che non ti convince fino in fondo o che proprio non ti piace e allora che fare?
In questo caso preferisco non farla oppure rimanere molto sul vago perchè mi piange il cuore quando devo dire qualcosa di negativo su un autore emergente.
Se scrivo che non mi è piaciuto affatto il libro di un autore affermato non succede nulla perchè in ogni caso per una mia recensione negativa ne avrà altre mille positive e non andrà certo a intaccare la sua reputazione o le sue vendite.
Quando si tratta di un autore che in rete ha 10 recensioni anche solo una negativa è un macigno.

3 commenti:

Andrea ha detto...

Essenzialmente hai ragione e ti capisco: anch’io mi trovo a disagio se devo dare un parere negativo su qualcosa fatto da altri, e cerco sempre di mediare con un “Secondo me..”, “Credo che… ma,”.
Tuttavia, per quel che riguarda le cose che faccio io (e qui casca l’asino), preferisco avere una critica, purché motivata, che un imbarazzante silenzio.
Alla fine scrivere, raccontare storie, è un po’ come cucinare, se mi passi questo paragone.
Chiunque, in modo più o meno istintivo, è in grado di riconoscere un buon sapore da uno cattivo; però essere capaci di cucinare (o di scrivere) è tutt’altra cosa: bisogna saper accoppiare ingredienti che armonizzino tra loro, conoscere i tempi, le dosi corrette, e nonostante ciò non sempre escono cose appetibili.
Talvolta basta quel “pizzico” in più, o in meno, a fare la differenza.
Ecco allora che una critica motivata può essere costruttiva, anche se inizialmente difficile da accettare.
Che poi io possa rimanere irritato nei confronti del Bruto della situazione “Bruto! Anche tu, dunque?” per qualche centinaio di anni è un fatto collaterale del tutto irrilevante. O no?

Simona ha detto...

Concordo con te anche perchè quando è capitato a me la cosa mi ha fatta stare peggio che avere una recensione non proprio positiva.
Ancora oggi mi domando di continuo cosa pensano del mio romanzo le persone che lo hanno letto e che poi hanno evitato semplicemente anche solo di nominarlo.
Sì... hai ragione... fa stare peggio e ti mette in estremo imbarazzo.
IO personalmente mi sento una specie di idiota che "crede" di saper scrivere.

Andrea ha detto...

In un romanzo fantasy(mi pare nella serie di: Thomas Covenant detto l'Incredulo) un Gigante dice una cosa sul tipo: la bellezza di una storia non è nelle parole di chi la racconta, ma nel cuore di chi l'ascolta... Ecco, spesso ho anch'io la sensazione di essere un incapace apprezzato solo da chi"ascolta col cuore"...Ed è una cosa davvero deprimente.Poi penso a tuti quegli autori diventati famosi e apprezzati dopo la loro dipartita...e mi consolo.
Criticatemi, amatemi, odiatemi, se proprio volete strafare... ma vi prego: non ignoratemi! :-)